La miopia è un’ametropia sferica caratterizzata,dalla convergenza dei raggi luminosi su un fuoco localizzato anteriormente alla retina. Tale difetto refrattivo si manifesta con disturbi della visione da lontano. La distanza massima a cui un soggetto riesce a vedere nitidamente e inversamente proporzionale al grado della miopia, un miope di -2.00 diottrie (D) riesce a vedere nitidamente al
massimo a 50 centimetri. L’applicazione di una lente sferica negativa (concava) ripristina la nitidezza della visione da lontano.
La miopia viene distinta in due forme: assiale e rifrattiva.

La miopia assiale

Descrive un disequilibrio tra la lunghezza assiale del bulbo, che risulta essere aumentata, ed il normale potere refrattivo dei mezzi diottrici dell’occhio. È la forma di miopia più frequente, specie in caso di miopia elevata, e più comunemente esordisce durante la giovinezza. L’aumento dell’asse anteroposteriore del bulbo può essere primitivo (in quanto manifestazione della variabilita biologica degli individui) oppure secondario a patologie oculari, quali la retinopatia del prematuro, il glaucoma congenito.
Un aumento secondario della lunghezza assiale bulbare può osservarsi anche in seguito a procedure di cerchiaggio o piombaggio sclerale. È rilevante inoltre notare ai fini clinici, che la maggiore lunghezza assiale del bulbo è stata dimostrata essere un fattore di rischio indipendente e correlato ad una maggiore incidenza di glaucoma ad angolo aperto.

La miopia refrattiva

È determinata da un aumento del potere rifrattivo degli elementi diottrici dell’occhio, in presenza di un bulbo di normale lunghezza assiale. In base all’alterazione responsabile dell’aumentata rifrazione è possibile classificare la miopia rifrattiva in:

a) Miopia da aumentata curvatura di uno o più superfici rifrattive dell’occhio quali la cornea (es. cheratocono, microcornea, cicatrici post-traumatiche) o il cristallino (lenticono, sferofachia).
b) Miopia da aumento dell’indice di rifrazione di uno o più mezzi diottrici oculari. La forma più comune di miopia d’indice è quella determinata dalla cataratta nucleare.

La miopia patologica

È correlata allo sviluppo di alterazioni strutturali del segmento posteriore, che portano a deficit della funzione visiva, talora non correggibile otticamente. È caratterizzata da un errore refrattivo • -6 D ed una lunghezza assiale • 26mm. Il progressivo ed eccessivo allungamento del bulbo oculare determina la distensione del segmento posteriore del bulbo oculare e la formazione di alterazioni degenerative di due tipi:
distrofiche (stafiloma miopico, rotture della membrana di Bruch, atrofia corioretinica, tilted disc syndrome, schisi retinica al polo posteriore, lesioni regmatogene e distacco di retina, ed essudative (neovascolarizzazione coroideale con esito nella classica lesione cicatriziale definita come macchia di Fuchs).

Patogenesi

C’è un accordo generale sull’ipotesi che la miopia abbia un’eziologia multifattoriale con influenze sia genetiche che ambientali. Numerosi studi hanno mostrato un più alto tasso di miopia nei bambini con un genitore miope e un rischio ancora più elevato per i bambini con entrambi i genitori miopi.
Fattori ambientali quali: lavoro da vicino, accomodazione,correzione inadeguata del vizio di refrazione, urbanizzazione, dieta,luce ambientale, sono stati indagati per poter comprenderne il loro ruolo nella eziopatogenesi e nella progressione della miopia.
Luce ambientale e urbanizzazione sono stati ipotizzati fattori di rischio nell’insorgenza della miopia senza poter arrivare ad un giudizio sicuro e definitivo, soprattutto in virtù delle numerose variabili che entrano in gioco e che sono difficili da analizzare globalmente.

Trattamento

La terapia della miopia, per eccellenza è quella ottica con lenti tradizionali a tempiale. Le lenti hanno lo scopo di riportare sul piano retinico, e quindi a fuoco, le immagini sfuocate a causa dell’ametropia . È necessario che il fuoco del sistema lente – occhio si trovi sulla retina e che il fuoco dell’immagine della lente coincida con il punto remoto dell’occhio.
Dal punto di vista tecnico la miopia si corregge con lenti sferiche concave (negative) che permettono il raggiungimento del massimo visus. Un altro tipo di trattamento ottico può essere effettuato con le lenti a contatto gas-permeabili o morbide. La terapia con lenti a contatto presenta numerosi vantaggi rispetto agli occhiali. Tuttavia un uso sconsiderato e la presenza di fattori locali di intolleranza rendono la correzione con lenti a contatto in alcuni casi ancora problematica.
L’ortocheratologia è una tecnica di applicazione programmata di lenti a contatto rigide gas-permeabili che hanno una geometria specifica (geometria inversa) appositamente progettate per rimodellare la cornea allo scopo di ridurre o eliminare temporaneamente gli errori di refrazione.
Questo tipo di lenti sono costruite con materiali estremamente permeabili all’ossigeno e vengono
utilizzate durante il riposo notturno. Le lenti da ortocheratologia producono una variazione temporanea della curvatura corneale e la conseguente correzione del difetto di vista.

Correzione con laser

Nel caso della miopia, la tecnica PRK e stata impiegata inizialmente per correggere difetti anche elevati, persino superiori alle 10 Diottrie. Attualmente si preferisce riservare questa tecnica a miopie di grado lieve (fino a 3 Diottrie) o medio (5-7 diottrie).
Una possibile indicazione alla fotoablazione con laser eccimeri è l’intolleranza alle lenti a contatto o l’impossibilita di utilizzare occhiali a tempiale. Per la correzione con laser eccimeri è bene attendere la maggiore età ed almeno un anno di documentata stabilita refrattiva.
Infine,nella scelta della strategia di correzione è bene ricordare che occorre rispettare la regola di non assottigliare eccessivamente la cornea per non indebolirne la struttura.
Controindicazioni vanno attentamente ricercate nella fase di raccolta dei dati anamnestici. Possiamo considerare controindicazioni assolute la sindrome da occhio secco, alcune collagenopatie, il glaucoma, il diabete, una anamnesi positiva per cheratiti erpetiche, il cheratocono.

Tecniche intrastromali

La Lasik, e la sua versione più recente la FemtoLasik, utilizzano anch’esse il laser eccimeri per modificare la curvatura corneale ma preliminarmente viene creata una lamella(flap) corneale al disotto della quale viene effettuata la fotoablazione con il laser eccimeri. Il flap viene successivamente riposizionato. I vantaggi della FemtoLasik rispetto alla PRK consistono in un recupero visivo molto più rapido e nell’assenza di dolore postoperatorio. La tecnica chirurgica definita SMILE è la più recente tecnica per la correzione della miopia basata anch’essa sull’utilizzo del laser a femtosecondi.
Prevede la delineazione di un lenticolo all’interno dello stroma corneale e la sua estrazione.
L’appiattimento corneale conseguente determina la riduzione del potere corneale e la correzione della miopia.

Lenti intraoculari

Un’ulteriore possibilità correttiva della miopia è rappresentata dall’introduzione di lenti all’interno del bulbo oculare. Tali lenti possono essere impiantate al di dietro della cornea o dell’iride. Il loro potere è in grado di compensare il difetto visivo miopico. Si preferisce riservare l’uso di tali lenti ai casi in cui la chirurgia refrattiva con laser non è ragionevolmente effettuabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *